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Fino a prova contraria

VSA ha lanciato Fino a prova contraria, un podcast dedicato alle relazioni spesso nascoste tra l’arte contemporanea e la nostra società. Dall’estrazione petrolifera all’astrofisica, dalla storia naturale all’architettura, il podcast ospita contributi degli esperti del settore e dei protagonisti che hanno partecipato negli ultimi 12 anni al festival, in una ricerca aperta e critica sul ruolo dell’arte oggi.

Fino a prova contraria guida l’ascoltatore ad avventurarsi nel mondo delle pratiche artistiche del nostro tempo. Come si concilia la ricerca degli artisti con il mercato? Quali rapporti esistono tra le tematiche più in voga e la creazione artistica? Quanto è importante il ruolo dell’arte oggi?

Lei nuota e la troupe la insegue camminando | Letia Cariello

Nella seconda puntata, dal suo studio alla vasca della piscina Canottieri Milano, LETIA (Letia Cariello) racconta l’installazione complessa Hallenbad, costruita all’interno di tre diverse piscine e presentata durante la IX edizione di Video Sound Art Festival al Liceo Volta di Milano.
Dal suo studio fino alla vasca della piscina Canottieri Milano, la puntata ci svela l’intimo rapporto che Letia ha con l’acqua e l’importanza dell’uso del corpo e della gestualità nel suo processo di creazione artistica.

L’acqua per me funziona solo in quanto acqua con cloro, acqua in una vasca chiusa, perché è una condizione di libertà dalla gravità che permette di equilibrare il respiro con lo spostamento e mi dà la possibilità di entrare in una condizione di lettura interiore, ma ottenuta attraverso il movimento e quindi apre delle visioni. LETIA (Letizia Cariello)

La pratica di Letizia Cariello evidenzia la relazione esistente tra molteplici spazi, come lo spazio dell’interiorità di ogni persona e lo spazio fisico in cui le persone agiscono. Al contempo mette in luce come un luogo fisico come la piscina possa effettivamente aprirsi a una diversità di usi e intenzioni, che sono evidentemente densi di stratificazioni storiche, sociali e culturali che nei corpi natanti si formano e si informano in continuazione.

Quando mi hanno fasciata, mi hanno messo sulla testa questa telecamera, io avevo sotto il bendaggio, però dovevo nuotare in modo che questa mi inquadrasse. Mi hanno microfonata e messo un laringofono che doveva riprendere il mio respiro. Poverini facevano quello che gli avevo detto di fare. Per fare un piano sequenza di 7 minuti, ho nuotato 4 ore. LETIA (Letizia Cariello)

Qui nello studio ci sono ancora tantissimi oggetti che riguardano Hallenbad e il libro è il diario di Hallenbad costruito insieme, in parallelo al dialogo con Lea Vergine, che per me è stata, ed è ancora, una presenza importantissima. LETIA (Letizia Cariello)

Solo poco a poco si capisce (e si sente) quanto acuta e strategica sia la tecnica dell’eludere, del deviare; il continuo spostamento di attenzione che porta a quei sapidi echi e rumori, e suoni banali e significanti insieme, che sono Hallenbad. Maestra della digressione, mente sapendo di mentire sul vero tema trattato. Si guarda bene dall’afferrarlo ed espellerlo in modo diretto: sarebbe ordinario. Solo se lo spettatore si piegherà a non vedere e a non conoscere – ma solo a intuirlo – il tema centrale, il punctum dolens (di tutti noi, peraltro), solo se si lascerà ingannare dagli itinerari ambigui della sua piccola storia, potrà accedere a quella limitata ma ustionante parte di esistenza che Cariello ha deciso di offrire. Che è, probabilmente, l’essenza stessa del linguaggio. Questo è quanto. Ma su Cariello c’è ancora molto da dire, credo; e anche su Hallenbad. Lea Vergine

Ascolta il podcast

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Fino a prova contraria
Prodotto da Video Sound Art scritto e condotto da Laura Lamonea e Tommaso Santagostino
interventi di Letia Cariello e Francesco Fumagalli (piscina Canottieri Milano)
musiche e produzione audio a cura di Vincenzo Risi
assistente di produzione: Sofia Gemelli

Con le voci di Laura Lamonea, direttrice artistica e curatrice di Video Sound Art, e di Tommaso Santagostino, antropologo che da anni collabora con il festival, e le musiche e la produzione audio a cura di Vincenzo Risi.

Attraverso il podcast cercheremo di scoprire come gli artisti parlano del mondo che ci circonda e in che modo la loro ricerca interagisce con le diverse aree produttive che animano la contemporaneità.
Laura Lamonea

Abbiamo scelto di adottare una modalità di approccio tipica della ricerca antropologica le cui specificità oggi possono dare un contributo importante nel ricomporre le fratture esistenti nel nostro mondo fra scienza, arte, esperienza ed immaginazione. Usare l’antropologia per conoscere il mondo significa anzitutto conoscere nuove e differenti modalità di vivere a partire dall’incontro e dal confronto con le persone che si incontrano nel cammino della ricerca.
Tommaso Santagostino